Ogni tanto, quando si fa qualcosa
che si dice di non voler fare, o non si fa qualcosa che doveva esser fatto,
molti tendono a giustificarsi dicendo: “è più forte di me!”.
Ma….cosa è che è più forte di te?
Di te chi? Chi sei te?
A ben guardare, non c’è stato
nessuno che ti ha impedito materialmente di fare qualcosa, oppure che ti ha
costretto con la forza, materialmente, a fare un qualcosa.
Cosa è allora che è stato più
forte di te?
La pigrizia? L’emozione? La
mancanza di volontà? Un pensiero che ti ha fatto dimenticare ciò che pensavi
che avresti dovuto fare o non fare?
Ma allora te chi sei?
Evidentemente non sei il tuo corpo fisico, altrimenti non potrebbe fermarti la
pigrizia, e neanche sei il tuo corpo emotivo, altrimenti potresti controllare
le tue emozioni a piacimento, ed avere quelle che vuoi nel momento che vuoi.
Allora sei forse il tuo pensiero?
La tua mente?....
Evidentemente no! Non sei neanche la tua
stessa mente…altrimenti avresti il pieno controllo della tua mente, sapresti i
tuoi futuri pensieri, potresti smettere di pensare, ecc… invece i pensieri
spesso vanno e vengono automaticamente in modo associativo, in base a come sono
concatenati tra loro associativamente e agli stimoli che percepisci tramite i
tuoi sensi…
Ma allora chi è che dice: “è
stato più forte di me?”
E’ quel tuo essere, la tua vera
essenza, quella tua parte autentica, te stesso….e quando inizi veramente ad
identificarti con te stesso, a poco ti accorgerai che non c’è veramente nulla
di più forte di te, e ogni influenza degli altri corpi e dei vari stimoli sugli
altri tuoi corpi, a poco a poco, fanno sempre meno presa su di te….certo,
continuerai ad avvertirli, gli stimoli e le influenze esterne continueranno ad
esserci, ma non faranno più presa su di te, le osserverai come uno spettatore
esterno che guarda un film, ed avrai una libertà sempre maggiore di agire, di
scegliere le emozioni che vorrai provare, e dirigere i tuoi pensieri con più
facilità, senza sforzo, in modo spontaneo (ma di una spontaneità interiore…non
una spontaneità che viene dai vari corpi, che non è spontaneità, ma
meccanicità).