domenica 1 maggio 2016

Ordo ab Chao





La frase “Ordo ab Chao” è una massima esoterica che significa: l’Ordine dal Chaos.
Tale frase può essere interpretata in molti modi, e, il suo significato dal punto di vista esoterico, è quello di cui parlo in questo articolo.
Durante il suo percorso evolutivo, l’uomo ha una percezione del tutto che varia moltissimo, a seconda dello sviluppo della sua Coscienza. La sua volontà, man mano che procede con l’evoluzione, passa ad identificarsi sempre meno con quella del proprio io egoistico, e tende a coincidere sempre più con la Volontà Divina, con il proprio “Sentire” interiore; inoltre, la sua percezione del mondo passa da un credere e percepire che “tutto accade a caso” fino ad arrivare a “Vedere[1]”, “Sentire” e percepire che tutto è perfetto cosi come è, che nulla accade a caso, ma tutto accade esattamente cosi come deve avvenire.
Ed è proprio in questa percezione del Tutto, che si passa dal Chaos all’Ordine, che si passa da un percepire un mondo totalmente caotico, via via fino a “Vedere” un Ordine preciso e perfetto, a percepire che tutto ciò che esiste è nel migliore ed unico modo possibile affinchè ogni creatura abbia la possibilità, attraverso un più o meno lungo percorso di varie incarnazioni, di arrivare ad Essere Uno con Dio, arrivare ad Identificarsi con una Coscienza Assoluta.
Tanto più vi è una identificazione tra la Volontà di un individuo e la Volontà divina, tanto meno si creerà in lui attrito tra ciò che è e ciò che si vorrebbe che sia, e, di conseguenza, tanto meno si creerà sofferenza e tanto più si sentirà Vita, Gioia, Presenza, Amore e Pace dentro di sé.


Questo passaggio dal Chaos all’Ordine,  avviene gradualmente, col procedere del proprio cammino evolutivo, ed alcune fasi di questo passaggio possono essere riassunte cosi:

1)   Inizialmente l’individuo crede che tutto accade a caso, crede nella fortuna o sfortuna, se prende una malattia crede sia un fatto casuale, se gli rubano il portafoglio crede sia casuale, se gli viene il diabete a forza di mangiar dolci, magari pensa che sia stato il medico che gli ha portato sfortuna, ecc

2) Ad un livello successivo, l’individuo inizia ad accorgersi che ci sono, almeno per quanto riguarda il piano fisico, delle leggi naturali precise. Tuttavia, riguardo tutto ciò che riguarda emozioni, pensieri, tutto quanto sia invisibile e molto altro ancora, pensa ancora che tutto accade a caso, che sia governato in pratica tutto dal caso. In questi 2 livelli l’individuo se la prende sempre con qualcun altro per tutto ciò che gli accade, o con il caso o con il destino. 

3) Successivamente, inizia ad accorgersi e a prendere sempre più coscienza e consapevolezza che nulla accade casualmente, ma che tutto ciò che esiste, in ogni piano di esistenza, segue delle leggi ben precise. A questo livello, spesso l’individuo è portato a cercare di scoprire queste leggi per potersi creare la propria realtà, per eliminare da essa tutto ciò che gli causa dolore e sofferenza, o che, comunque, in qualche modo lo infastidisce, e magari anche per cercare di crearsi e creare anche per gli altri un mondo migliore. In questo caso, nei casi in cui l’individuo abbia compreso abbastanza bene il funzionamento di queste leggi e sia riuscito a metterle in pratica con costanza, in buona parte riesce anche ad ottenere ciò che vuole, ed a raggiungere gli obiettivi che si era prefissato, nonostante siano magari obiettivi ritenuti impossibili o assai difficili da raggiungere senza molta fortuna, secondo il parere di coloro che vivono ai primi 2 livelli. Tuttavia, ancora soffre, poiché pur essendo la sua “Visione” più completa ed aderente alla Realtà rispetto ai casi precedenti, tuttavia ha ancora una visione parziale della Realtà, e, soprattutto, la sua Volontà non si è ancora identificata con la Volontà Divina, e l’intensità della sofferenza che può provare nei casi in cui non riesce a raggiungere un obiettivo che vorrebbe o che può provare di fronte ad avvenimenti o situazioni di vita che non accetta ne è una prova.

4) Ad un livello finale, si arriva alla “Visione” e soprattutto al “Sentire” che tutto è perfetto cosi come è, e che vi è un “Ordine” superiore o Divino, affinchè tutto ciò che accade nel mondo è per il nostro vero bene (non solo di coloro a cui un certo evento sia capitato, ma in parte anche di coloro che ne siano venuti in qualche modo a  conoscenza, se questo avvenimento in qualche modo li “tocca”, li “incuriosisce”, li porta a farsi domande o a riflettere), è ciò che di meglio può arrivarci per darci la possibilità di fare un ulteriore piccolo o grande passo verso l’identificazione con l’Assoluto.

Questo percepire la perfezione del Tutto, però, non fa si che l’individuo smetta di agire poiché tutto è perfetto, ma l’individuo si è identificato con l’Assoluto e la sua Volontà con la Volontà Divina ed è diventato strumento consapevole della Volontà Divina, ed un ulteriore strumento di evoluzione e manifestazione dell’Assoluto stesso.

[1] Con l’Occhio Unico, che dà la la Visione non duale (che è identificato con il Terzo Occhio o il 6° chakra).






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