lunedì 29 febbraio 2016

La Verità non si compra e non si vende




Quante volte vi è capitato di sentire la frase: “La Verità non si compra e non si vende”?
Ma cosa significa realmente questa frase?

La Verità non si compra poiché è uno Stato Interiore, è una “Acquisizione Interiore”, o “Comprensione Interiore”.
La Verità non è un’informazione, che può essere capita e memorizzata con la propria mente, ma può soltanto essere “Compresa Interiormente”, nel senso che una volta che la si è compresa interiormente non la si perde più, poiché è entrata a far parte del proprio Essere Interiore, della propria Essenza.

Si possono, invece, vendere e comprare informazioni e tecniche utili per avvicinarsi sempre più alla Verità, o per acquisire, tramite il lavoro su di sé, alcune sue parti.
Alla Verità non vi si può giungere, tuttavia, solo tramite informazioni, studio,  recitando preghiere e formule meccanicamente, o eseguendo tecniche in modo meccanico, ma sono necessari e indispensabili per avvicinarvisi o raggiungerla, la Consapevolezza, la Conoscenza di Se Stessi, il Lavoro su di Sé, la Comprensione Interiore.

Le informazioni che riguardano la Verità, o le varie tecniche, possono essere delle indicazioni o dei mezzi che possono essere di aiuto, ma non sono mai da confondere con la Verità: essa non può essere scritta o descritta con le parole, le quali possono, nel migliore dei casi, essere di aiuto per farsi un’idea, seppur molto vaga, di cosa possa essere, o di come raggiungerla.

Oggi è assai diffusa la credenza che ogni cosa che riguarda la spiritualità debba essere gratuita ed a disposizione di chiunque: entrambe queste credenze si basano su condizionamenti di base a cui la popolazione mondiale è stata soggetta negli ultimi millenni per quanto riguarda il primo di questi condizionamenti e nell’ultimo secolo o due per quanto riguarda il secondo, e a una mancanza di comprensione di alcuni aspetti molto importanti.

Riguardo il primo aspetto (la gratuità), chi fa pagare “cose spirituali” (tecniche, informazioni, ecc…) può essere sia nel giusto che nell’errore: tutto dipende dalla sua intenzione e dal suo stato interiore (è l’Anima o è l’Io egoistico che sta vendendo?).
Lo stesso discorso è valido per chi dà gratis degli “insegnamenti spirituali”.

Dal punto di vista di chi “compra”, egli sta commettendo alcuni grandi errori, se giudica la validità di un insegnamento dal fatto che sia gratis oppure no:
1)      giudica chi dà l’insegnamento dall’azione (senza conoscerne né l’intenzione, né lo stato interiore);
2)      giudica il valore dell’insegnamento dal semplice fatto che sia accessibile gratuitamente o a pagamento, oppure in base al costo economico necessario per ottenerlo.
3)      si preclude a priori una possibilità di esperienza, e quindi, potenzialmente, di evoluzione, nel caso in cui rifiuta un insegnamento solo perché accessibile a pagamento o viceversa.

Dal punto di vista di chi “vende”, dipende essenzialmente dall’Intenzione e dallo Stato Interiore in cui lo fa….vi sono stati nella storia sia dei Grandi Maestri Spirituali che davano insegnamenti o tecniche gratis, sia altri che le davano a pagamento, sia, altri ancora, a volte a pagamento ed a volte gratuitamente, a seconda della persona che avevano davanti e del bisogno evolutivo di quella persona (e ciò potrebbe apparire invece come un’ingiustizia ad una mente superficiale o che giudica dall’apparenza)….in tutti i casi, tuttavia, ciò che stavano facendo era la cosa migliore che potessero fare per coloro che li ricevevano, non c’era egoismo in essi, ma Amore in ciò che facevano, e profonda Saggezza.

Per quanto riguarda invece il secondo aspetto, (a cui ho appena accennato in questo articolo, essendo l’altro l’argomento principale), quello secondo cui tali insegnamenti o tecniche debbano essere a disposizione di chiunque, qui invece vi è sempre un errore di fondo: dare certi insegnamenti o tecniche a chi non è pronto per comprenderli, può essere fuorviante, se non, in alcuni casi, dannoso: come minimo non verrebbero compresi, e potrebbero portare ad ulteriori potenziali rischi, che, in un certo senso, allontanerebbero dalla Verità (pur non facendo tornare comunque, per fortuna, mai indietro nell’evoluzione), per vari motivi: potrebbero portare ad esempio ad un aumento dell’Ego, ad una cristallizzazione o blocco evolutivo (che fortunatamente, grazie alla morte fisica, non durerebbe più di una vita), nel caso in cui ci si convincesse interiormente di essere già arrivati alla mèta, ed altri inconvenienti di vario tipo, che non sto qui ad elencare.  
Non a caso Gesù disse: “Non date le perle ai porci”, e alcuni insegnamenti li dava soltanto ai propri discepoli in segreto.


CONSIDERAZIONI E SPUNTI DI RIFLESSIONE
Qui riporto alcune mie considerazioni, che possono essere utili come spunti di riflessione, per poter meglio indagare e farsi un’idea riguardo l’aspetto trattato in questo articolo.

1) Un po’ in tutto il mondo, ma in occidente in particolare, le persone sono abituate sin da piccole a dare un prezzo alle cose, cosi che, normalmente, quanto più pagano per una qualsiasi cosa, quanto più questa ha valore.
Inoltre, quando si paga per qualcosa, nella maggior parte delle persone (secondo degli esperimenti fatti in ambito economico, su come vengono condizionate le scelte, per l’88% circa delle persone è valido ciò che sto dicendo), inconsciamente subentra l’impulso a fare ciò per cui si è pagato, altrimenti affiora la sensazione di aver sprecato i soldi spesi per quel qualcosa che si è pagato (non necessariamente pagato soltanto in soldi, ma anche in tempo, ad esempio).
Cosi accade assai spesso che si va a giocare a calcetto anche se piove, poiché il campo è stato già pagato il giorno della prenotazione, in cui si immaginava una bella giornata, o si va al cinema a vedere un film che non interessa, poiché si è già comprato il biglietto sbagliato e non si riesce a rivenderlo a nessuno né a ottenerne il rimborso, o, addirittura, in casi molto estremi, si continua a prendere le medicine avanzate dopo che si è già guariti, per non sprecarle!

Questo meccanismo inconscio, spiegato molto bene da Gurdjieff nel libro “Racconti di Belzebù a suo nipote”, dove riporta l’esempio del contadino transcaucasico che, una volta andato in città, e avendo pagato a caro prezzo un bel po’ di peperoncini molto piccanti, se li mangia tutti il giorno stesso, nonostante il forte bruciore alla bocca che gli procuravano, poiché, se non li avesse mangiati, gli sarebbe sembrato di aver buttato via i soldi.

Tornando all’ambito spirituale, e, in particolare per la mentalità occidentale, è assai più probabile che chi ha pagato per ricevere una tecnica o un insegnamento poi lo metta in pratica, rispetto a chi non abbia pagato per ottenerlo, e questo in parte per il meccanismo di cui ho parlato sopra, ed in parte per il fatto che chi vuole solo insegnamenti gratuiti, abbastanza spesso, è perché a tali insegnamenti in realtà dà poco valore.

2) La gente in occidente è abituata a dare un valore alle cose, e spesso lo fa in base al prezzo che paga

3) Chi veramente vuole evolvere o comprendere, è disposto anche a pagare per farlo, pur sapendo benissimo che non è il pagare o meno che possa portargli l’evoluzione o la comprensione, ma il suo impegno nel seguire o vivere certi insegnamenti o tecniche o modi di vivere, e la sua consapevolezza; chi invece cerca qualcosa di egoistico, è meno probabile che paga (anche se non è detto), poiché cerca la soddisfazione del proprio Io egoistico, del proprio Ego, e quindi ragiona in termini di vantaggi o svantaggi dal punto di vista strettamente egoistico.

4) Chi non fa pagare per dare certi insegnamenti, potrebbe farlo sia per motivi alti e nobili, o essendo spinto da Amore autentico per gli altri, sia per motivi molto egoistici (come gratificare il proprio ego, per superbia, per apparire migliore degli altri, per bisogno di considerazione, ecc..), e lo stesso discorso (intenzione alta e nobile oppure anche egoistica) vale anche per chi fa pagare.

Esempi di alcuni dei possibili motivi di chi non fa pagare:
1)     per farsi pubblicità (in sé non è un motivo né egoistico né altruistico: se il farsi pubblicità serve a dare la possibilità al maggior numero di persone possibile di conoscere l’insegnamento per il loro bene, allora l’intenzione è di bene universale, se invece è per fare soldi, per diventare famosi perché gratifica il proprio ego, o altri motivi simili, allora l’intenzione è di tipo egoistico).
2)     Perché se facesse pagare, non verrebbe nessuno ad ascoltarlo: anche in questo caso, l’intenzione non si può ancora dire se sia egoistica o di bene universale: se, dal punto di vista di chi dà gli insegnamenti, nel caso non venisse nessuno ad ascoltarlo, è male perché non può gratificare il proprio ego, allora il motivo è di tipo egoistico, mentre se, ad esempio, è male poiché ci sarebbero persone che potrebbero beneficiare di questi insegnamenti, e non ne avrebbero la possibilità, allora il motivo è di bene universale.
3)   Chi dà certi insegnamenti gratuitamente, è un commerciante interiormente: cerca di “comprare” il paradiso, il Karma positivo o l’evoluzione dando insegnamenti “gratuiti” come moneta, ma facendosi pagare (illusoriamente, tra l’altro, poiché non funziona cosi) da Dio o dall’Universo in altro modo.
A volte il “pagamento” che si cerca è solo un voler essere considerato in modo positivo dagli altri, o essere considerato un Maestro, o, in pratica, soddisfare il proprio bisogno di considerazione e di apparire migliori degli altri.



In sintesi, la validità di un insegnamento o di certe tecniche non dipende dal fatto che si sia pagato o meno per ottenerli, ma dall’insegnamento o dalla tecnica in sé.

La Verità rende liberi.
Liberi da ogni forma di oppressione e di potere materiale.
Facendo si che chi diffonde insegnamenti e tecniche che aiutano a diventare liberi e ad aumentare la consapevolezza debba farlo gratuitamente, chi è al potere si assicura che nessuno che realmente ne sia in possesso possa dare questi insegnamenti che renderebbero la popolazione libera e indipendente da loro, e non più facile da manipolare.

Uno dei modi per attuare ciò, è stato (ed è) il separare lo “Spirito” dalla “Materia”, come fossero 2 aspetti opposti e contrapposti, mentre invece sono 2 aspetti strettamente collegati e interconnessi dell’Unica Vera Realtà.
Ciò è stato molto utile sia per la religione dominante (la Chiesa in occidente), sia per i vari Re, Nobili e governanti, per poter mantenere il loro potere ben saldo, e per poter mantenere la massa della popolazione ben sottomessa senza la necessità di dover fare grandi sforzi.

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