sabato 24 ottobre 2015

Osservazione di Se’





Osservare se stessi con la Mente[1], è osservare se stessi con l’io[2], e ciò che si osserva di se stessi, in gran parte, è ciò che si osserva del proprio io.
Se con la mia Mente osservo il mio io, quindi, essa tenderà a non essere obiettiva, e a volte anche a falsificare e modificare la realtà di ciò che osserva, secondo le proprie aspettative.
Inoltre la Mente (la quale crea l’io), giudica ciò che osserva, e lo esalta, rafforzando cosi l’ego, l’orgoglio, la presunzione, ecc…, o lo condanna, causando abbattimento, demoralizzazione, vergogna, sensi di colpa, senso di inadeguatezza, ecc…, o lo rifiuta creando ipocrisia e falsità.
Per un’Osservazione di Sé quindi che abbia dei concreti risultati di trasformazione e comprensione interiore, senza gran parte degli effetti collaterali sopra descritti, è necessario osservare se stessi non con la Mente, ma con ciò che gli orientali chiamano l’Osservatore o il Testimone, che altro poi non è che il nostro vero Essere, la nostra Anima.


[1] Con Mente intendo l’attività di quello che nell’esoterismo è chiamato “corpo mentale” o “mente individuale”, che può essere definito come il veicolo della manifestazione individuale che dà origine a più attività delle quali l’individuo può essere consapevole o inconsapevole. Suddividendo convenzionalmente secondo le attività esplicate, può essere suddivisa in: mente istintiva - mente intellettiva - mente supernormale.
[2] Con il termine io intendo l’egoistico concetto di se stessi creato dalla mente individuale la quale, travisando l’intimo senso di individualità proveniente dalla più alta natura dell’individuo, fa sentire questi separato e distinto dal Cosmo.

domenica 4 ottobre 2015

L'Impermanenza



Hai mai riflettuto sull’Impermanenza?
Su cosa comporta la sua esistenza e la sua non esistenza?
Su quanto sia importante per l’esistenza stessa di tutto il Cosmo, di tutto ciò che esiste?
Senza l’Impermanenza, non potrebbero esistere molte cose, anzi, a ben guardare, non potrebbe esistere proprio nulla.

La stessa esistenza di tutto ciò che esiste, se tutto ciò che esiste non fosse di per se stesso impermanente, verrebbe meno.
Senza di essa non ci sarebbe la nascita, e neanche la morte,
non ci sarebbe creazione né distruzione,
non ci sarebbe la trasformazione, e, di conseguenza, non sarebbe possibile nessun tipo di evoluzione (non solo spirituale, ma neanche di altro tipo, come l’evoluzione della forma, o tecnologica, o altra ancora),
non ci sarebbe il cambiamento,
non ci sarebbe la crescita, 
non ci sarebbe neanche il movimento, né la vibrazione,
e verrebbe quindi meno l’esistenza stessa non solo del piano fisico, ma di tutti i piani di esistenza, essendo la loro stessa esistenza basata sul movimento delle loro particelle più elementari e sulla vibrazione.

La vita stessa è impermanente, in ogni suo aspetto, e non c’è essere vivente che non cambi costantemente in ogni sua parte:
il suo aspetto fisico cambia, cambiano le sue emozioni, i suoi sentimenti ed i suoi pensieri;
cambia la sua coscienza, il suo sentire più profondo, il suo modo di vedere le cose, il suo stato d’animo: tutto in esso si trasforma, ed è proprio grazie a questo cambiamento che è possibile la sua stessa esistenza e la sua evoluzione.

Senza l’Impermanenza, il mondo stesso sembrerebbe statico, ma in realtà non potrebbe neanche esistere, poiché la sua struttura interna verrebbe a mancare.

Ogni volta che nella vita si dà per certo e sicuro, stabile e permanente, un qualunque suo aspetto, una qualunque situazione (lavoro, salute, matrimonio, amicizie, stipendio, abitazione, ecc…), ci si illude, poiché la stessa natura dell’universo, sia interna che esterna, è impermalente;
ed ogni volta che l’illusione viene infranta, arriva la sofferenza, e, con essa, una nuova possibilità di evoluzione e di comprendere qualcosa che non si è ancora compreso.

Per quanto io stesso abbia cercato di essere il più possibile ripetitivo in questo articolo utilizzando le stesse parole, gli stessi termini, non ho potuto andare avanti all’infinito, e, ciò, proprio a causa dell’Impermanenza!