“Perciò chiunque ascolta queste
mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la
sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i
venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata
sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è
simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la
pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella
casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande.[1]”
Questa parabola del Cristo ha
molti significati profondi, e può essere interpretata in diversi modi.
In questo articolo ti indicherò
una delle tante interpretazioni che spero possa esserti di aiuto, o magari
anche solo uno spunto di riflessione.
In queste frasi compaiono 2 case:
una costruita sulla roccia, l’altra sulla sabbia.
La casa costruita sulla Roccia
rappresenta la Scintilla Divina dentro di noi, il nostro vero Essere, la nostra
Anima, o comunque la parte più nobile ed elevata di noi.
La casa costruita sulla Sabbia
rappresenta invece il nostro Io Egoistico, il nostro Ego.
Tutto ciò che è fondato sul
nostro vero Essere, esiste ed esisterà sempre, anche nell’Eterno Presente, al
di fuori del tempo.
Il nostro io egoistico, invece, è
un’illusione creata dalla mente e dai nostri sensi limitati, ed inevitabilmente
prima o poi, come ogni illusione, cesserà di esistere.
E’ importante quindi, quando
agiamo, essere centrati, nei limiti delle nostre possibilità, nel nostro vero
Essere, così che sia la nostra parte Divina ad agire, e non il nostro ego.
Per riuscirci, può esserci di
grande aiuto agire nel qui e ora, in stato di presenza, osservando noi stessi
interiormente con la massima sincerità e consapevolezza.
Se vogliamo conoscere quale sia
la Volontà Divina, essendo Dio dentro di noi, come afferma Gesù nel vangelo di
Giovanni e in quello di Tommaso, è necessario conoscere noi stessi il più
possibile, e per poterlo fare è di grande aiuto osservare la nostra vera
intenzione con la massima sincerità possibile, ed osservare senza giudizio, con
consapevolezza, accettazione e comprensione, i nostri pensieri, desideri ed
emozioni.
In questo modo, a poco a poco la
conoscenza e la comprensione di noi stessi aumenterà, e con essa la
consapevolezza e la conoscenza degli altri e della vera Realtà.
Riusciremo anche sempre più
facilmente a riconoscere e contattare la nostra parte Divina, e conoscerne la
sua Volontà.
Importante è fare quindi ciò che
“sentiamo” davvero.
Così operando, a poco a poco,
saremo sempre più collegati con la nostra Essenza Divina, ed il nostro Ego a
poco a poco perderà potere sempre più, fino ad essere trasceso totalmente dalla
nostra parte divina, e crollare come la casa costruita sulla sabbia.
In questa operazione, è di
fondamentale importanza la massima sincerità con se stessi, altrimenti c’è il
rischio di seguire e rinforzare sempre più il nostro io egoistico senza che
neanche ce ne accorgiamo, anzi magari pensando che stiamo seguendo la volontà
divina, anziché i nostri interessi egoistici.
In tal caso, quando cadrà la
pioggia, strariperanno i fiumi, soffieranno i venti e si abbatteranno su questa
“casa”, essa crollerà, in quanto fondata sull’illusione, e la sua rovina sarà
grande.
Se invece la casa è stata fondata
sulla Roccia, rappresentata dalla parte migliore di noi, quando tutte queste
sciagure si abbatteranno su di noi la nostra casa non solo resisterà, ma da
questi eventi ne potremmo uscire con una più grande saggezza e comprensione.
Nella vita, a volte si presentano
delle situazioni in cui siamo obbligati a scegliere, soprattutto se
consideriamo che il non scegliere è già essa stessa una scelta; in questi casi,
potremmo talvolta non essere in grado di comprendere quale sia la scelta giusta
da fare secondo la Volontà Divina o la nostra Anima.
In casi come questo, anche se non
si ha la certezza di aver fatto la scelta giusta, nel caso essa si dovesse in
seguito rivelare come un grosso errore, dall’esperienza che faremo potremo
imparare e comprendere comunque molte nuove cose, e ne potremmo uscire, seppur
magari dopo aver sofferto, con una maggiore comprensione di noi stessi e della
Realtà.
In tal caso quell’errore si
rivelerebbe in fin dei conti come una grande benedizione, in quanto ci avrebbe
permesso di fare un ulteriore piccolo o grande passo evolutivo.