venerdì 18 agosto 2017

La Casa sulla Roccia e quella sulla Sabbia



“Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande.[1]

Questa parabola del Cristo ha molti significati profondi, e può essere interpretata in diversi modi.
In questo articolo ti indicherò una delle tante interpretazioni che spero possa esserti di aiuto, o magari anche solo uno spunto di riflessione.
In queste frasi compaiono 2 case: una costruita sulla roccia, l’altra sulla sabbia.
La casa costruita sulla Roccia rappresenta la Scintilla Divina dentro di noi, il nostro vero Essere, la nostra Anima, o comunque la parte più nobile ed elevata di noi.
La casa costruita sulla Sabbia rappresenta invece il nostro Io Egoistico, il nostro Ego.

Tutto ciò che è fondato sul nostro vero Essere, esiste ed esisterà sempre, anche nell’Eterno Presente, al di fuori del tempo.
Il nostro io egoistico, invece, è un’illusione creata dalla mente e dai nostri sensi limitati, ed inevitabilmente prima o poi, come ogni illusione, cesserà di esistere.
E’ importante quindi, quando agiamo, essere centrati, nei limiti delle nostre possibilità, nel nostro vero Essere, così che sia la nostra parte Divina ad agire, e non il nostro ego.
Per riuscirci, può esserci di grande aiuto agire nel qui e ora, in stato di presenza, osservando noi stessi interiormente con la massima sincerità e consapevolezza.

Se vogliamo conoscere quale sia la Volontà Divina, essendo Dio dentro di noi, come afferma Gesù nel vangelo di Giovanni e in quello di Tommaso, è necessario conoscere noi stessi il più possibile, e per poterlo fare è di grande aiuto osservare la nostra vera intenzione con la massima sincerità possibile, ed osservare senza giudizio, con consapevolezza, accettazione e comprensione, i nostri pensieri, desideri ed emozioni.
In questo modo, a poco a poco la conoscenza e la comprensione di noi stessi aumenterà, e con essa la consapevolezza e la conoscenza degli altri e della vera Realtà.
Riusciremo anche sempre più facilmente a riconoscere e contattare la nostra parte Divina, e conoscerne la sua Volontà.
Importante è fare quindi ciò che “sentiamo” davvero.
Così operando, a poco a poco, saremo sempre più collegati con la nostra Essenza Divina, ed il nostro Ego a poco a poco perderà potere sempre più, fino ad essere trasceso totalmente dalla nostra parte divina, e crollare come la casa costruita sulla sabbia.

In questa operazione, è di fondamentale importanza la massima sincerità con se stessi, altrimenti c’è il rischio di seguire e rinforzare sempre più il nostro io egoistico senza che neanche ce ne accorgiamo, anzi magari pensando che stiamo seguendo la volontà divina, anziché i nostri interessi egoistici.
In tal caso, quando cadrà la pioggia, strariperanno i fiumi, soffieranno i venti e si abbatteranno su questa “casa”, essa crollerà, in quanto fondata sull’illusione, e la sua rovina sarà grande.

Se invece la casa è stata fondata sulla Roccia, rappresentata dalla parte migliore di noi, quando tutte queste sciagure si abbatteranno su di noi la nostra casa non solo resisterà, ma da questi eventi ne potremmo uscire con una più grande saggezza e comprensione.
Nella vita, a volte si presentano delle situazioni in cui siamo obbligati a scegliere, soprattutto se consideriamo che il non scegliere è già essa stessa una scelta; in questi casi, potremmo talvolta non essere in grado di comprendere quale sia la scelta giusta da fare secondo la Volontà Divina o la nostra Anima.
In casi come questo, anche se non si ha la certezza di aver fatto la scelta giusta, nel caso essa si dovesse in seguito rivelare come un grosso errore, dall’esperienza che faremo potremo imparare e comprendere comunque molte nuove cose, e ne potremmo uscire, seppur magari dopo aver sofferto, con una maggiore comprensione di noi stessi e della Realtà.
In tal caso quell’errore si rivelerebbe in fin dei conti come una grande benedizione, in quanto ci avrebbe permesso di fare un ulteriore piccolo o grande passo evolutivo.


[1] Vangelo secondo Matteo 7,24-29