Normalmente, ogni blocco
energetico[1] è
visto come un qualcosa di esclusivamente negativo.
In realtà, i blocchi energetici,
cosi come ogni cosa che esiste nei piani della percezione (fisico, astrale e
mentale) è soggetto alla legge di
ambivalenza, e quindi nella dualità contiene in sé sia aspetti positivi che
negativi, e, oltre questi piani (oltre la dualità), è possibile “sentire”
l’assoluta perfezione di tutto ciò che esiste e, di conseguenza, prendere
consapevolezza anche della funzione evolutiva di ogni singolo aspetto della
Realtà.
I blocchi energetici quindi,
hanno anch’essi una funzione evolutiva ed in particolare essi hanno queste 3
funzioni prevalenti (ma non solo):
Infatti chi ha un blocco energetico o una malattia (che spesso è la manifestazione fisica di un grosso blocco energetico non risolto e prolungato nel tempo), sarà spinto a superarlo per star meglio, e di conseguenza a riflettere, farsi domande, osservarsi, conoscere se stesso, ricercare, ecc…
In questo caso può essere utile qualche esempio, per farsi un’idea di cosa intendo.
Supponiamo che ad una persona accada un evento di un certo tipo che lo traumatizzi molto (ad esempio un grosso furto o un tradimento o la perdita di una persona cara, ecc…): se l’individuo è traumatizzato da questo evento, avrà una reazione che lo porterà a comportarsi in modo diverso (ad esempio, a stare più attento per non essere derubato ancora in futuro, oppure ad avere un po’ più diffidenza nei confronti degli altri nel caso del tradimento, o a farsi domande sul fatto se c’è vita dopo la morte o no, e se mai potrà incontrare ancora la persona cara scomparsa, ecc…). Questo cambiamento di carattere o di comportamento porterà l’individuo a muoversi ed indirizzarsi nella vita in modo diverso rispetto al suo passato e di conseguenza a fare ed attrarre esperienze differenti. Ciò gli permetterà di comprendere altri aspetti di se stesso che prima non conosceva.
Infatti, uno stesso tipo di evento non causa in tutti lo stesso effetto: ad alcuni potrebbe causare un blocco di un tipo, ad altri di un altro e ad altri ancora potrebbe non creare nessun circuito energetico.
Il fatto che il blocco causato sia di un tipo o di un altro dipende essenzialmente da ciò che l’individuo percepisce della realtà e da come la interpreta, mentre il fatto che l’evento provochi o no un corto circuito energetico può dipendere o da una comprensione interiore della persona già acquisita riguardo quell’aspetto, o da un’evoluzione e un livello di consapevolezza ancora troppo basso per poter comprendere ciò che quell’evento può insegnare, o dalla sua necessità evolutiva per quel periodo della sua vita.
In sintesi, nel primo caso (comprensione già acquisita), l’individuo si rende perfettamente conto di ciò che è accaduto, ma ciò non gli crea un blocco energetico, in quanto egli ha già compreso tutto ciò che l’evento poteva insegnargli; nel secondo caso, invece (evoluzione troppo bassa), il blocco non si crea poiché il livello evolutivo e di consapevolezza dell’individuo è cosi basso che esso non si accorge di nulla, non è minimamente consapevole di ciò che è accaduto (e questo è anche segno che egli dovrà acquisire in questa parte di vita altre comprensioni, e non quella, poiché non è ancora pronto).
[1] Il Blocco Energetico è una perturbazione energetica (corto circuito energetico) che si forma
nell’organismo (e nei suoi corpi sottili…eterico, astrale e mentale) a seguito
di un evento traumatico non risolto e che, se di grossa intensità e prolungato
nel tempo può dar luogo a delle malattie psicosomatiche.
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