sabato 27 agosto 2022

Sogno

 

Ieri notte ho fatto un sogno, e vorrei condividerlo con voi, almeno una parte, poiché, simbolicamente, è indicativo di come sia strutturata la Realtà.

Nel sogno sono andato a trovare un amico che, nel sogno (non nella realtà), creava “cartoni animati”.

In pratica mi ha fatto vedere come li creavano: ho visto un disegno di sfondo, fisso, in cui vi era l’oceano, la spiaggia, le montagne, e sopra di esso, veniva aggiunto il disegno di un’aquila, o meglio, in ogni fotogramma del cartone animato vi era lo stesso grande disegno di sfondo, ma in ogni fotogramma il disegno dell’aquila, incollato sopra, era leggermente diverso dal fotogramma precedente. Facendo scorrere questi fotogrammi in successione in modo rapido, si dava l’idea del movimento dell’aquila in volo.

 

Successivamente, su un altro cartone animato, vi erano i fotogrammi che rappresentavano due personaggi di due diversi film: Yoda e Gandalf.

Sia per Yoda che per Gandalf avevano da inserire diversi blocchi di fotogrammi individuali: in alcuni blocchi essi interagivano amichevolmente facendo una chiacchierata mentre passeggiavano sulla spiaggia, in altri blocchi la situazione era diversa e ad esempio combattevano l’uno contro l’altro.

Un personaggio, dopo un blocco di fotogrammi, poteva scegliere un fotogramma, che sarebbe stato il primo fotogramma del blocco successivo, che poi il personaggio avrebbe vissuto necessariamente finché quel blocco di immagini non fosse terminato. A quel punto, poteva scegliere la prima immagine del blocco successivo, tra una serie talvolta di due blocchi, talvolta di tre o più, ma comunque di un numero di blocchi sempre limitato.

 

Un blocco di immagini può essere paragonato ad un pacchetto di figurine, posizionate in un ordine ben preciso: scelta la prima, ad essa poi dovevano seguire le altre, con l’ordine già predefinito.

Finito il pacchetto, potevo scegliere solo alcuni pacchetti predeterminati, che erano quelli la cui prima figurina logicamente poteva agganciarsi all’ultima figurina del pacchetto appena terminato, e così via.

 

Per quanto riguarda il significato simbolico di questo sogno, sinteticamente è questo:

1)      Il grande disegno di sfondo rappresenta il Macrocosmo, e la storia generale dell’umanità, del pianeta, dell’Universo, del Cosmo…

2)      Le sequenze di immagini riguardanti i singoli personaggi rappresentano il Microcosmo: esse hanno delle parti fisse (una volta scelta la prima immagine di un blocco, devo proseguire con le altre dello stesso blocco, e solo dopo l’ultima posso scegliere la prima del blocco successivo), e delle parti in cui vi è possibilità di scelta (negli spazi vuoti tra l’ultima immagine di un blocco e la prima del blocco successivo).

3)      Le scelte effettuate dai singoli personaggi (microcosmi) non hanno impatto sulla storia generale, ma sono assai rilevanti per la propria storia individuale e per la loro percezione della storia generale.

4)      Tutte le immagini di tutti i cartoni animati possibili (sia quelli già visti/vissuti, sia quelli che sto vedendo/vivendo, sia quelli che vedrò/vivrò, sia tutti quelli possibili ma non visti//vissuti perché non sono stati scelti e vissuti dai vari personaggi e quelli che non saranno scelti e vissuti), esistono ed esisteranno per sempre nell’Eterno Presente, in cui sono, come realmente esistenti, contemporaneamente presenti tutte le storie o immagini in un unico istante Presente.

 

La percezione della Realtà che avevo nel sogno era una percezione a cinque dimensioni, che andava oltre lo spazio ed il tempo, e dover rappresentare a parole, con la mente, che invece può raffigurarsi soltanto tre dimensioni (o quattro si è stato ben sviluppato il corpo causale tramite apposite pratiche di alchimia e meditazione), è praticamente impossibile.

Comunque credo che ciò che ho scritto possa dare un’idea, seppur approssimata e simbolica, il più vicino possibile alla struttura della Realtà, e di come essa sia tutta completa nell’Eterno Presente, nell’Assoluto.

lunedì 1 agosto 2022

La Scelta Reincarnativa

 

 
 

Nell’ambiente new age, e secondo alcune dottrine spirituali, è diffusa erroneamente la credenza che ogni anima, prima di incarnarsi sulla terra, si scelga la propria vita successiva, dove incarnarsi, in quale luogo, epoca, si scelga i genitori, le amicizie, quale come corpo fisico avere, e tutte le esperienze più significative.

Secondo tali insegnamenti, l’anima sceglierebbe sapendo ciò che è più adatto per lei, per la propria evoluzione.

 

In realtà, in tale credenza ci sono diversi errori di fondo, errori anche dal punto di vista logico.

 

Infatti, se l’anima sapesse già di quali esperienze avesse davvero bisogno, e quali esperienze fossero per lei le più adatte per poter evolvere, tanto da riuscire a pianificare così bene la sua prossima incarnazione, sarebbe segno evidente che quell’anima abbia già un’evoluzione così alta, da non aver bisogno di incarnarsi per poter evolversi, poiché avrebbe già raggiunto l’unione con l’Assoluto.

 

Inoltre, vi sono dei casi, anche abbastanza frequenti, di vite ricche di esperienze talmente tanto dolorose e sofferenti, che nessun’anima, pur sapendo che quella vita le sia utile e necessaria per la propria evoluzione, sceglierebbe.

 

Un altro aspetto illogico in tale credenza è che, un’anima, per poter fare un piano così preciso e dettagliato per la sua prossima incarnazione, deve necessariamente conoscere anche ogni singola scelta fatta da ogni altra anima con cui verrà in contatto, ed anche quelle scelte che le altre anime che si incarneranno dopo di lei faranno: una cosa possibile solo a chi a raggiunto l’unione con l’Assoluto, a chi quindi non è necessario incarnarsi.

 

Questo errore nasce probabilmente dal fatto che un’anima, quando ha un’evoluzione almeno media o medio alta, prima di incarnarsi ha la possibilità di vedere qualche breve scena di alcuni eventi ed esperienze che andrà a vivere nella sua prossima incarnazione, essendo eventi karmici fissi ed immutabili, effetti di cause già mosse in precedenti incarnazioni.

Quest’anima, avrà l’impressione di scegliere lei stessa questa vita, contenente queste esperienze, ma in realtà la sua scelta apparente non è affatto libera, ma è condizionata e così forzata dalla propria necessità evolutiva: non ha cioè nessuna possibilità di agire diversamente, di opporsi a tale necessità.

Per fare un esempio: supponiamo che un individuo si trovi da tempo sotto il sole in un deserto, assetato, e senza una goccia d’acqua, e all’improvviso vede comparire davanti a sé una bottiglia d’acqua. Subito proverà in sé l’impulso, la necessità, di andare a prendere tale bottiglietta per dissetarsi. Tale individuo può pensare di aver scelto lui di prendere la bottiglietta e bere, ma in realtà non poteva agire diversamente, essendo la spinta della propria necessità più forte di quella della propria volontà.

Quando l’anima si reincarna, è attratta quindi verso la nuova incarnazione e verso le esperienze karmiche di cui ha bisogno per evolvere, da una necessità di tipo evolutivo simile a quella che spinge l’assetato dell’esempio precedente, ma assai più forte.

 

Uno potrebbe anche pensare: si, va bene, sarà costretto a vivere quelle esperienze karmiche, ma quelle esperienze le ha scelte l’anima stessa con il suo comportamento, con le sue emozioni, i suoi desideri, pensieri ed intenzioni nelle vite precedenti.

Si, è vero, le ha determinate lei stessa, ma lo ha fatto, per la gran parte degli effetti che si è creata da sola, in modo del tutto inconsapevole, senza aver la benché minima idea che le sue intenzioni, pensieri, emozioni, desideri ed azioni avrebbero creato quegli effetti, a volte completamente diversi o addirittura opposti a quelli che credeva di stare creando.

 

Stando così le cose, è intuibile anche un altro aspetto, e cioè di come in realtà il libero arbitrio cresce con l’aumentare dell’evoluzione, ma non è mai totale, ma neanche mai totalmente nullo.