Ognuno di noi, a meno che non sia
un neonato o un’Illuminato, ha inevitabilmente qualche maschera.
Ognuno, sin da bambino, inizia a
mettersi delle maschere, e ciò avviene naturalmente, e spesso inconsciamente, a
causa dei meccanismi di difesa presenti all’interno di ogni individuo.
Le maschere hanno diverse
funzioni, e le più importanti sono le seguenti (in particolare le prime 2):
1) di protezione
dal dolore e dalla sofferenza in particolare, ma anche per la propria
sopravvivenza in alcuni casi;
2) evolutiva: essendo consapevoli di esse, di cosa ogni
maschera sta proteggendo, di come si è generata, ecc…, ogni maschera ci aiuta
sia ad individuare una propria ferita emotiva o trauma, sia ad essere
consapevoli dapprima, ed a comprendere successivamente, una parte di noi stessi;
3) nel caso siano maschere volontarie e di cui siamo
consapevoli, possono essere di aiuto per
raggiungere un obiettivo; nel caso in cui invece le abbiamo messe
inconsciamente per proteggere una nostra ferita emotiva, ci limitano e ci
bloccano. Le maschere volontarie possono essere considerate una forma di
inganno, che può essere positivo o negativo a seconda dell’intenzione e dello
stato interiore che c’è dietro. Faccio un esempio di “inganno positivo”: Pinco
chiede a Pallino dove si trova Pinco Palla per andare ad ucciderlo, e Pallino,
sapendo che glielo chiede per quel motivo, dà a Pinco un’informazione errata al
fine di salvare la vita a Pinco Palla (ogni bugia infatti è una maschera, in
quanto serve a coprire o nascondere qualcosa oppure a far apparire
qualcos’altro o se stessi in modo diverso da come realmente è).
Nella parte successiva di questo
articolo farò riferimento soprattutto alle prime 2 funzione delle maschere (di
protezione e soprattutto evolutiva).
Ogni maschera che un individuo si
mette mostra un problema che l’individuo ha e che deve risolvere in qualche
modo.
Come si formano, infatti, le
maschere?
Esse possono formarsi in vari
modi, ma di solito in uno dei seguenti:
- quando un individuo viene rimproverato o punito per qualche suo comportamento, o azione, o parola;
- quando un individuo si rende conto di aver creato un dispiacere o un dolore a qualcuno a cui vuole bene;
- quando un individuo pensa di essere giudicato negativamente per qualche suo comportamento o modo di fare o di pensare.
- quando un individuo viene rimproverato o punito per qualche suo comportamento, o azione, o parola;
- quando un individuo si rende conto di aver creato un dispiacere o un dolore a qualcuno a cui vuole bene;
- quando un individuo pensa di essere giudicato negativamente per qualche suo comportamento o modo di fare o di pensare.
Osservando le cause che hanno
portato l’individuo a metterle, è possibile notare come esse vadano a
proteggerlo al fine di non farlo soffrire più per lo stesso motivo per cui ha
già sofferto in passato.
Di fronte ad ogni maschera, posso
trovarmi in una delle seguenti 4 situazioni:
1) ce l’ho, ma non ne sono consapevole e non so di averla:
in questo caso quella maschera mi limita e mi blocca, anche se lo fa al fine di
risparmiarmi ulteriore sofferenza;
2) ce l’ho, non l’ho messa volontariamente in modo
cosciente, ma ora ne sono consapevole: in questo caso quella maschera continua
a limitarmi, ma meno rispetto al caso precedente, ed inoltre, se sono
consapevole anche dei traumi emotivi/psicologici che sta proteggendo, e di come
si è formata, ed osservo me stesso ogni volta, nella vita di tutti i giorni
(nel qui e ora), nei momenti in cui si manifesta, sto a poco a poco acquisendo
comprensione di quella parte di me stesso, ed una volta che la comprensione è
completa ed il trauma è guarito, la maschera cadrà da sola.
3) ce l’ho, e ne sono consapevole, poiché l’ho messa volontariamente
in modo cosciente; in questo caso posso distinguere 3 tipi di maschere:
a) ci
sono quelle che vanno a proteggere un trauma, ed essendone consapevole, prima o
poi il trauma lo risolverò e di questa maschera non ne avrò più bisogno;
b) ci
sono quelle messe per ingannare gli altri (un esempio può essere quello del
politico che racconta balle al fine di ottenere più voti, o il generale in
guerra che inganna il nemico per meglio proteggere il suo esercito o per
sconfiggere quello nemico);
c) infine ci sono quelle messe da un individuo
evoluto che si trovasse a vivere in una società o a contatto con persone poco
evolute, al fine di poter migliorare quella società o quell’ambiente in cui
vive senza essere imprigionato, ucciso o rinchiuso in un ospedale psichiatrico
non appena apre bocca.
4) Non avere nessuna maschera: in questa situazione,
tuttavia, vi si trovano soltanto i bambini appena nati (che però inizieranno a
metterle molto presto), o un’illuminato all’ultima incarnazione che si trovasse
a vivere in una società o un ambiente con un livello evolutivo non troppo basso
(l’illuminato non ha bisogno di maschere, poiché non ha un ego da proteggere,
in quanto lo ha trasceso, tuttavia, può decidere di mettere volontariamente
qualche maschera, nel caso vivesse tra persone poco evolute, al fine di
aiutarle il più possibile senza esserne danneggiato o ucciso (e non perché
abbia paura di essere ucciso o di soffrire…a differenza di una persona comune).
Le uniche maschere che un Illuminato non ha sicuramente mai, sono le maschere
ai suoi stessi occhi, cioè è consapevole di ogni propria maschera e l’ha messa
volontariamente e coscientemente per un motivo di bene universale, mentre di
solito, la persona comune non è consapevole delle proprie maschere, le quali
sono state messe inconsciamente come meccanismo di difesa e di protezione di
qualche trauma, o, se messe volontariamente, di solito (non sempre tuttavia)
sono messe con qualche intento o scopo egoistico.
Le maschere possono essere
comunque molto utili, al fine evolutivo, se si è consapevoli di esse.
Poiché esse sono messe per la
maggior parte inconsciamente a protezione di qualche ferita emotiva, essendo
costantemente consapevoli di esse e delle ferite o blocchi energetici di cui
sono a protezione e dei meccanismi interni ed esterni che ci hanno portato a
crearli, ci sono di aiuto dapprima per conoscere e successivamente per
comprendere delle parti di noi stessi, e, di conseguenza, per evolvere, secondo
questo meccanismo: da ogni maschera posso risalire al trauma o ai traumi che
protegge e a come si sono formati sia la maschera che il trauma, e
dall’osservazione costante di questo blocco energetico e degli aspetti ad esso
collegati, a poco a poco arrivo a comprendere una parte di messo e a sciogliere
quel blocco energetico…guarire quella ferita emotiva.
Arrivato a questo punto, la
maschera non sarà più necessaria, e cadrà da sola.